Jodi's Art


Come la curiosa Alice con il coniglio bianco, anche noi seguendo Johannes ci ritroviamo in un paese delle meraviglie che non finisce di sorprenderci. Questo paese è la mente brillante dell'artista, generosa creatività che si esprime e si espande in migliaia di opere d'arte.
Sculture, collage, pitture, strumenti musicali, opere cinetiche, robot popolano la sua casa/museo sulla collina: un giardino delle delizie dove creature fantastiche, animate da movimenti e luci, suoni e voci, ci chiamano a seguirlo.
La natura, le leggi della fisica sono al centro dell'opera. Gli elementi sono presenze vive, il movimento e l'energia si manifestano nelle loro mutevoli forme: il soffio del vento, la meccanica delle ruote, la radiazione solare, l'impulso elettrico. I suoni della natura e la luce diventano materia e ritmo da plasmare ed ogni cosa custodisce un perfetto e segreto ingranaggio. Dappertutto sono il gioco, l’ironia, il richiamo all'infanzia. Talvolta cedono il posto al mistero, alla spiritualità celata nelle sembianze delle cose, oppure all'idea del volo, l'anelito verso la trascendenza, la figura delle donna e l'armonia delle sue curve.
L'inarrestabile indole creativa di Johannes non ha bisogno di rigorosi equipaggiamenti per mettersi all'opera, il recupero e il reimpiego di scarti sono alla base della pratica artistica. Ogni oggetto e materiale può essere fonte di ispirazione e piegarsi alla sapienza dei suoi gesti: componenti elettroniche e meccaniche di un vecchio elettrodomestico, tubi di plastica, pezzi di legno, ruote arrugginite, fil di ferro.
A fondamento di questa debordante creatività sta un solido sostrato di competenza tecnica, che fa di Johannes un sofisticato ingegnere: padroneggia con maestria l'elettronica, la meccanica, l'acustica, l'ottica, la falegnameria, la lavorazione del ferro e di altri metalli.
Nella sua opera si possono rintracciare le influenze del futurismo, del dadaismo, del surrealismo, dell’arte cinetica. Si vedono Jean Tinguely e Rebecca Horn per le sculture cinetiche, Alexander Calder per la scultura, Max Ernst e i surrealisti per la grafica e la videoarte, Giorgio Morandi per la pittura. Il riciclo, la decontestualizzazione e rifunzionalizzazione di oggetti d’uso quotidiano lo avvicinano ad artisti come Arman, Kurt Schwitters, Marcel Duchamp.
Ogni sua opera è un capolavoro di bricolage e ingegno, di ironia e raffinatezza estetica, in cui si riconosce con chiarezza l'originale cifra stilistica dell'artista.
Quando ci addentriamo nel paese delle meraviglie di Johannes, quando incontriamo i robot, le astronavi, le donne che volano, le piume che danzano, l'equilibrista al circo, gli operai che producono il vento, soprattutto ci divertiamo e giochiamo. Questo è il dono più prezioso che l'artista ci offre, quando lo seguiamo e cadiamo nel tana del coniglio: è capace di farci tornare bambini, di farci spalancare gli occhi e aprire la bocca, di farci meravigliare e sorridere ancora una volta, con la sua arte.
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